10/10/2019 17:39
Activities: Corporate
Asset: Competence

Enry’s Island in partnership con Università Sapienza di Roma forma i manager del futuro

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Enry’s Island in partnership con Università Sapienza di Roma forma i manager del futuro

Al via i nuovi CAF (corsi di alta formazione) progettati da Enry’s Island in partnership con l’Università Sapienza di Roma.

“Enry’s Island è da sempre focalizzata sullo scouting ed il recruiting delle migliori menti al mondo” ci conferma il CEO, Luigi Valerio Rinaldi.“Ma è difficile reperire giovani manager che abbiano già gli strumenti, i modelli ed i metodi ed il know-how che consenta loro di comprendere appieno e quindi gestire il radicale cambio di paradigma che stiamo ormai vivendo negli ultimi anni.L’Artificial Intelligence, la blockchain, i contesti e modelli organizzativi distribuiti, lo smart working, l’economia dell’accesso contro quella della proprietà sono tutti concetti che difficilmente vengono trasmessi alle nuove generazioni in ambienti istituzionali. Per questo abbiamo deciso di estendere l’area di intervento della nostra Enry’s Island Academy all’ambito universitario.  Ed in questo è stata fondamentale la sensibilità e visione dei professori nostri partner, coi quali abbiamo progettato questi primi due Corsi di Alta Formazione, che nascono dalla necessità di reperire professionisti da inserire subito nel nostro articolato eco-sistema internazionale. Il primo corso, il MABA, è una sorta di evoluzione dell’MBA che io stesso porto nel mio background. Ma ai miei tempi di queste nuove tematiche non c’era traccia, nemmeno per i più visionari. Quindi, l’idea è stata di mantenere l’approccio manageriale di un MBA, ma declinarlo ed integrarlo delle connotazioni imprenditoriali di cui un manager, professionista o “startupper” di oggi non può fare a meno per affrontare ogni sfida di business e direi anche della vita.”

Nel MABA vengono infatti affrontate tematiche, modelli, strumenti e competenze molto trasversali alle varie funzioni aziendali: si va dall’ICT, all’analisi dei mercati, dall’analisi e costruzione di nuovi business model fino a nuovi metodi di valutazione finanziaria degli asset aziendali; dalla gestione del dato come nuovo asset fondamentale (“Data is the new Oil”) fino alle implicazioni legali, in termini di provacy, fino alla blockchain ed alle nuove tecniche di fundraising ad essa legate, come le ICO/ITO.

Il secondo corso, intitolato “Cross-Fundraising” riguarda infatti proprio le varie ed articolate tecniche di Fundraising ad oggi a disposizione per chi ha interesse, sia in ambito corporate che imprenditoriale, a reperire capitali, soprattutto equity.

“Noi Italiani non abbiamo una grande vocazione per la raccolta di capitali, che invece in contesti come quelli USA ed in particolare della Silicon Valley ha quasi una connotazione culturale e sociale. E non abbiamo questa attitudine nè nel chiederli nè nell’investirli” aggiunge ironicamente Luigi Valerio Rinaldi. 

Per questo in Enry’s Island insegniamo quello che facciamo ogni giorno, ovvero, cercare capitali ovunque nel mondo, in contesti e con tecniche ad alto tasso di conversione. Dividiamo le tecniche di fundraising essenzialmente in 3 grandi canali. La raccolta da investitori privati (Private Equity Investors), come business angels, venture capital, family offices, corporate venture capital, che hanno delle aspettative molto chiare in termini di ritorni attesi. La raccolta da fonti di finanza pubblica (Public Funds), che in genere non prevedono la cessione di quote societarie e che quindi non condizionano ownership e governance, nè prevedono degli stadi avanzati di maturità del progetto o della startup. E l’ultimo canale è quello di certo più innovativo, che prevede la raccolta dalla lunga coda degli utenti, dal cosiddetto crowd. Il celebre “crowdfunding” che può essere equity, lending, donation e reward. E, sotto questo canale, in particolare, le ICO, Initiale Coin Offers, analoghe a delle IPO (Initial Public Offers) ma che non passano per i mercati regolamentati.

“Ribadisco che per Enry’s Island e per le nostre startup, la formazione di figure professionali dotate di queste caratteristiche, know how e soprattutto mentalità non è per noi un atto filantropico”, commenta scherzosamente Luigi Valerio Rinaldi “ma una necessità, dato che abbiamo costante necessità di ampliare il già vario ed eterogeneo network dei tanti professionisti internazionali che operano ogni giorno nella piattaforma distribuita di Enry’s Island.”

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